Qualo all'attaccoCon l'arrivo dell'estate si riaccende la paura, per alcuni, di essere attaccati dal pescecane. Tuttavia i casi sono estremamente rari.

Sebbene nel nostro chiuso specchio d'acqua del Mediterraneo, gli attacchi di squali siano eventi estremamente rari in altre parti del mondo il problema è maggiormente sentito.
Un evento raro, che tuttavia ai piu' non sembra tale, tuttavia la gigantesca creatura marina non è il mostro che l'omonimo film di Spielberg ci ha consegnato, nel 1975, al nostro immaginario.
La classifica varia molto a seconda dell'emisfero e del paese in cui ci si trova.
Secondo i dati forniti dal CDC’s Wonder un ricco e nutrito database sulla salute pubblica negli Stati Uniti, risulta che in una dozzina d'anni, nell'intervallo 2001 2013 gli squali compaiono appena nella classifica degli animali assassini, riportando un attacco per anno in media.
Una lista nutrita di animali di ogni genere. Non solo di grandi dimensioni, dotati di zanne, ma anche animali, che seppur non dotati di letali veleni, possono tuttavia mordere pungere ed ucciderci.
Scopriamo così che in fondo alla classifica degli animali killer insieme allo squalo ci sono sono gli alligatori che fanno registrare una vittima per ogni anno dell'intervallo preso in considerazione.
Seguono vermi, lucertole e serpenti che fanno registrare sei decessi per anno, quindi i ragni che con un decesso in più "conquistano" il gradino più in alto.
Gli Artropodi, con netto stacco, arrivano ad uccidere 20 persone l'anno ma alla vetta della classifica troviamo le mucche, precedute dai cani e quindi con notevole stacco, 52 decessi annui si posizionano "altri animali non classificati" in modo specifico. Infine in vetta alla classifica, gli animali più insidiosi e pericolosi per gli esseri umani, almeno negli Stati Uniti, risultano essere vespe api e calabroni.
Nell'articolo originale del Washington post si fa presente che il numero di decessi causati da animali di appena 200 casi all'anno ben poco rispetto al totale dei decessi registrati per varie cause.
Un valore bassissimo che rappresenta appena lo 0,008% in relazione con il grafico il numero degli incidenti stradali registrati nel solo 2010.
L'articolo conclude quindi dicendo che se vi siete sentiti sicuri a guidare fino al mare allora è anche abbastanza sicuro nuotarci dentro.