Nel 1976 Apple muoveva i primi passi, una coppia e il loro marchio, che avrebbe ben presto rivoluzionato il modo di pensare al computer. Steve Wozniak aveva disegnato e quindi assemblava a mano la sua creatura, mentre il socio Steve Jobs si occupava della ventita di quella avveneristica macchina. Nel garage-laboratorio costruiranno 200 computer Apple I con ben 4 Kbyte di RAM e una trentina di chip, queste le origini del papà di iPod, iPhone, iPad, Mac e molto altro ancora.
Oggi di quei 200 Apple I ne restano al mondo soltanto 50 (almeno cosi' si stima). Uno finito all'asta da Christie's, è stato comprato dall'italiano Marco Boglione, patron del gruppo BasicNet, (che controlla marchi come K-Way, Robe di Kappa e Superga e' anche grande di appassionato di informatica e sogna di vedere realizzato a Torino un Museo della rivoluzione informatica) per 156.000 €.
Si tratta di un pezzo di storia hi-tech, il personal computer prodotto da Apple. L'azienda nel lontano 1976 commercializzò circa 200 esemplari di questo gioiellino tecnologico ad un costo di 666,66 dollari.
L'Apple I acquistato all'asta nella sua scatola originale. Completo di una periferica di archiaviazione a cassette e un manuale di istruzioni, di una fattura del venditore, e in più una lettera firmata dal signor Jobs, CEO di Apple. Una piccola curiosità, sulla scatola come indirizzo di restituzione era indicata l'allora sede di Apple, la casa dei genitori di Jobs, la "sede" della società era ubicato nel garage.
Steve Wozniack, che ha partecipato alla vendita all'asta a Londra ed ha dichiarato di sentirsi "orgoglioso per aver messo all'asta il suo lavoro al fianco di oggetti tecnologici ricercati come Enigma, la macchina per la crittografia utilizzata dall'esercito tedesco e gli scritti del matematico britannico Alan Turing, (nds che secondo una voce non confermata potrebbe essere stato lui ad ispirare il celebre logo e nome dell'azienda Wozniak & Jobs ) uno dei pionieri dell'informatica moderna".