GnocchiTalvolta, senza saperlo, alcune cose che diamo per banali e scontate sono il frutto di un lavoro e di un ragionamento. È ad esempio il caso degli gnocchi.

Pensando ad esempio Alessandro Volta il pensiero va subito a quella colonna di dischetti di rame zinco intervallati da spugnette imbevute d'acido, tuttavia il grande scienziato italiano si è occupato di varie cose e scoperto il gas metano, ma cosa assai meno conosciuto è il suo legame con lo gnocco.
Ebbene si, l'inventore degli gnocchi di patate e proprio lui l'illustre scienziato il quale cerco di porre a suo modo un freno alla dilagante diceria che questi tuberi fossero velenosi.
Un'idea ingiustificata che tuttavia si diffuse in gran parte di Europa a quei tempi.
Un'idea che oggi sappiamo non essere completamente infondata infatti molti vegetali, in esclusive e particolari circostanze possono risultare tossici, tuttavia l'avversione per questa solanacee era ingiustificata.
Convinto della bontà del tubero fu fra i primi a portare e coltivare in Italia le patate nelle sue terre di Camnago.
Il tubero inizialmente importato dal nuovo mondo veniva usato esclusivamente per uso animale in quanto crescendo sotto terra veniva visto come un prodotto inferiore è tossico.
Fu grazie ad una farmacista dell'esercito francese Antoine Parmentier, che si cambiò idea circa il tubero.
Parmentier impegnato nella guerra dei sette anni nelle file francesi a combattere l'alleanza anglo-germanica per l'egemonia sul vecchio continente, fu fatto prigioniero.
I tedeschi durante il periodo di detenzione lo nutrirono quasi ed esclusivamente con patate, come dicevamo, erano utilizzate solo per alimentazione animale.
Tornato dalla prigionia, entusiasta estimatore di questo ortaggio lo fece conoscere alla corte di Luigi XVI.
Inventò persino una serie di piatti per cercare di promuovere questa sua passione. Così insieme alla zuppa parmentier, presentò il purè.
Pietanze che suscitarono grande apprezzamento tanto da indurre il re ad ordinarne la coltivazione e a Maria Antonietta ad adornare il cappello con i fiori della pianta delle patate.
Un successo che contagiò diverse altre persone tra cui il nostro Volta presente a corte e che penso di iniziare anche lui la coltivazione.
Diversi aneddoti e storie circolano circa come Volta sia arrivato alla creazione degli gnocchi.
C'è chi sostiene che dopo una serie di tentativi andati male di ricreare il pure abbia ottenuto la composizione degli gnocchi, mentre è più probabile che per vincere la diffidenza dei suoli contemporanei abbia modificato antiche ricette che vedevano la farina come componente principale, si pensi ad esempio ai pisarei piacentini o ai malloreddus sardi, sostituendola con una un impasto di patate. Un'operazione quest'ultima che ha consentito di rendere l'impasto originario più leggero.
Infine per concludere un piccolo aneddoto curioso che vede coinvolto Luigi XVI, che al contrario di Volta anziché introdurre le patate in antiche ricette, pensò bene far leva sulla psicologia e pose un divieto al consumo per il popolo e così come spesso avviene ottenne esattamente l'effetto contrario.