Keynote 2007Sette anni, un tempo breve o lungo dipendere dai contesti e dalle situazioni, ma nel caso informatico sicuramente quasi un'era geologica.

Era il 2007 quando a San Francisco, Steve Jobs decise di presentare la iPhone al Macworld Expo di San Francisco.
Una presentazione che ha fatto storia. Un prodotto che ha rivoluzionato il settore e non solo. Un oggetto strano, un oggetto dal design elegante che a detta di Jobs racchiudeva al suo interno tre differenti oggetti: Un iPod più grande degli altri finora prodotti, un dispositivo di comunicazione e un oggetto per navigare in rete. Peccato che l'oggetto in questione, ovvero il primo iPhone non era ancora pronto, non era affatto stabile e perdeva spesso la comunicazione.
Inoltre una serie di questioni tecniche legate alla presentazione e volute fortemente da Jobs, avevano tenuto i tecnici impegnati in altre questioni piuttosto che concentrati sulla messa a punto del progetto vero proprio.
Le richieste di Jobs erano chiare, voleva che in tempo reale, non solo mostrare le varie funzioni di questa nuova meraviglia della casa di Cupertino, ma anche mostrare sul megaschermo quello che si vedeva sul touchscreen del prototipo che teneva in mano.
Un azzardo grosso, tenendo conto che la parte telefonia perdeva con estrema facilità la connessione alla rete telefonica e l'apparato andava in crash spegnendosi.
Inviare e-mail e quindi navigare non era un problema, ma invertire la sequenza delle operazioni comportava l'instabilità del sistema. Un bel guaio!
L'idea avveniristica e le soluzioni adottate lo erano altrettanto. Le componenti innovative rendevano il tutto estremamente instabile e senza il dovuto bagaglio di conoscenze per poter affrontare in modo sistematico il verificarsi di problemi la presentazione era unvero azzardo.
Il progetto supersegreto non facilitava sicuramente le cose. Al momento della presentazione si poteva contare su un centinaio di prototipi, come ha ricordato nella biografia di Jobs e in un articolo del New York Times.
L'ossessione maniacale per i dettagli portò Jobs a provare per cinque giorni prima dell'evento, l'audacia e la sfrontatezza del cofondatore di Apple lo indusse a barare spudoratamente non solo sugli aspetti tecnici del nuovo prodotto, ma a "manomettere" l'indicatore del segnale così che indicasse sempre e comunque cinque tacche di segnale questo per evitare che in caso di crash e riavvio che il pubblico potesse vedesse il calo improvviso del segnale, inoltre per garantirsi una buona copertura venne fatta installare alla At&t una cella telefonica nel padiglione.
La sezione Wi-Fi anch'essa instabile venne equipaggiata con delle prolunghe d'antenna nascoste così da compensare le variazioni di segnale presente in sala e al fine di tenere la frequenza libera ed evitare interferenze o usi da parte del pubblico, fu necessario impostare il WiFi in con i parametri radio adottati in Giappone usando quindi frequenze non permesse negli Stati Uniti.
Uno sforzo enorme, una serie di effetti speciali, che hanno comunque ampiamente ripagato l'azienda della mela morsicata.