Oggetto stampatoIn origine si disegnava, si scriveva, poi Johann Gutenberg ha introdotto il concetto di stampa e per secoli si è “stampato” libri, disegni,  tutto rigorosamente 2D ossia in due dimensioni x,y

L’avvento del pc e dell’editoria da scrivania ha dapprima esasperato il concetto di stampa, intesa come tipografica, per poi approdare all’immagine con prodotti foto realistici. Siamo ora, alla prossima svolta. Siamo al grande salto sulla dimensione “z”.

Colonna 3d ricostruzione dicom Molte possibilità, molti prodotti, molte le aree di uso e quelle di possibile utilizzo. Si va dalla prototipazione industriale all’uso ludico, dalla preparazione di modelli alla creazione di oggetti 3D per uso medicale quali ad esempio stampare da imagini DICOM parti anatomiche per meglio valutare, misurare, provare. ZCorp azienda già impegnata nei vari fronti sopra citati, adotta per le sue machine una soluzione simil getto di inchiostro, dove l’inchiostro è sostituito da una speciale resina e la pagina da sottilissimi strati di leggera polvere di resina che di passaggio in passaggio vedono sovrapporsi componendo fetta a fetta l’oggetto nella sua dimensione "z". Altre aziende basano la costruzione dell’oggetto sulla polimerizzazione di una resina con un fascio laser, anche qui fetta a fetta il progetto dal computer prende forma del mondo reale.Stampa 3D Dicom

Questi prodotti sono ormai presenti sul mercato professionale di alto livello da anni  ed ora stanno per invadere, grazie all’abbassamento dei costi  molti settori della vita quotidiana.  Non potevano restare, certamente, con le mani in mano i tanti “hobbisti” che partiti dalle università sono andati sviluppando prodotti e soluzioni interessanti e talvolta innovative.Printer Fab@home

Un progetto interessante disponibile anche in kit, di foggia elegante, è il progetto universitario Fab@home che nella pulizia delle forme e in una soluzione a “ignizione” trova la sua forza. Nella galleria fotografica vengono mostrate le possibili applicazioni e d’impiego. Si va da oggetti di design all'alimentazione.

Stampante RepRapPiù pragmatico e meno "commerciale" l'approccio adottato da un'altra università che propone soluzioni analoghe ma sviluppate in modo sicuramente più semplici da riprodurre, utilizzando peraltro "Arduino". Reprap questo il nome del progetto è ben documentato ma necessita comunque di una certa dose di manualità e di conoscenze tecniche.

Qualora non si disponesse di queste caratteristiche potrebbe tornare utile il progetto Makerbot che portato avanti da alcuni ragazzi, nella sezione "shop" offre tutto ciò di cui sia bisogno per la realizzazione di un prodotto finito senza necessariamente avere conoscenze o capacità particolari a costi davvero bassi. L'approccio in questo caso e ad iniezione. Il materiale di stampa, solido, viene colato mediante una specie di pistola per colla a caldo. I risultati visibili in vari filmati reperibili in rete mostrano il funzionamento e la qualità dei prodotti che si possono ottenere.

Printer 3DSe la manualità ci difetta completamente o non si disponesse neppure di un minimo di tempo preferendo un prodotto davvero “pronto”, l'azienda Thinglab può fare al caso nostro con una stampante da tavolo dal prezzo di qualche migliaio di euro che non necessita di alcuna attività preparatoria se non dell'inserimento del cavo di alimentazione e quello di connessione al computer.

Come sembra ormai evidente le stampanti 3D sono arrivate sulle nostre scrivanie, ma c'è qualcuno che ha pensato più in grande e ha decisamente ingrandito la scala. L'ingegner Enrico Dini ha moltiplicato i diversi fattori la scala questi apparati portandoli a livelli finora mai visti. Nei suoi progetti futuri la realizzazione di una casa "a stampa", il progetto dovrebbe vedere la luce fra qualche tempo in Sardegna. Al momento ha realizzato alcuni oggetti di notevoli dimensioni nonché una struttura di alcuni metri che verrà collocata in una rotonda nella sua Pontedera.

Progetto moniliteIl materiale utilizzato è normale sabbia che viene poi cementata grazie all'apporto di una soluzione di acqua e vari cloruri che rendono la struttura resistente come pietra. La tecnica è quella della stratificazione di vari strati di sabbia, "disegnati" da centinaia di piccoli spruzzi di questa soluzione clorurata.

Piccole grandi rivoluzioni stanno per essere apportate grazie all'ausilio di queste macchine che eliminano o comunque svincolato la fantasia dagli attuali canoni imposti dai dispositivi o dai materiali che ci consentono una realizzazione successiva.