Indice articoli

Nella continua corsa alla miniaturizzazione e alle soluzioni tecnologicamente sempre più fantasiose ed avveniristiche, capita talvolta di imbattersi in prodotti che al primo sguardo potrebbero sembrare fantasie di qualche visionario designer, ma ha meglio osservare potrebbero già trovare posto in un qualche scaffale di uno dei tanti negozi che propongono apparecchiature, e sempre più spesso, gadget elettronici.


Annunciata da molti anni, mai affermata realmente sul mercato è il caso della "tastiera virtuale" una avveniristica tastiera che mediante un piccolo dispositivo proietta con laser l'immagine di una tastiera "qwerty" su di un qualsiasi piano consentendo così di scrivere ovunque come con una normale tastiera, con tanto di "click". Proposta come naturale interfaccia per palmari e smartphone, viste le ridotte dimensioni e l'usabilità in qualsiasi contesto, non ha mai visto un reale successo. Un limite forse dato dal costo non certamente esiguo o forse da una non buona funzionalità. Di fatto il prodotto è restato confinato al settore curiosità.


Diversa, ma non più di tanto, è il caso di mini proiettori annunciati ormai da tempo, che avrebbero dovuto "espandere" il display dei telefoni, consentendo di fruire di immagini di grandi dimensioni con ottimi valori di luminosità e contrasto. Nel corso dell'ultimo Natale sembra che molti di questi device abbiano trovato acquirenti. Ma il contesto e il campo di impiego resta sempre quello del "gadget" costoso, sebbene grandi nomi dell'elettronica vi investano cercando nuovi sbocchi.


Vi sono poi, sempre nel mondo del "molto piccolo" i computer che con alterne vicende riscuotono sempre un discreto successo. le ridotte dimensioni, non rispondono solamente ad esigenze di mercato, ma cercano di catturare l'attenzione di nuovi utenti o di occupare nuovi spazi, senza per questo sacrificare le funzionalità e la potenza di calcolo. Talvolta le ridotte dimensioni divengono anche un buon pretesto per cercare di promuovere prodotti a basso impatto ambientale, vuoi per sentite motivazioni ambientaliste o vuoi per cavalcare l'onda della moda. È il caso degli innumerevoli portatili, ultrà piccoli che stanno affollando le scaffalature di negozi di settore, ma già da tempi non sospetti altre persone avevano provveduto a soluzioni interessanti. Idee in parte originali e in parte ripescate da proposte già apparse in passato; è il caso di Zonbu ad esempio.


Insomma un mondo altalenante dove le nuove idee, si fondono a vecchie, dove è imperativo il bisogno di miniaturizzare, di ridurre, di rendere trasportabile. In questo contesto si inserisce l'idea, al momento solo progetto, solo studio dell'e-ball. Una palla che una volta "aperta" mostra la sua vera anima. Alla presentazione, già avvenuta da qualche tempo, c'è stato un po' di "chiacchiericio" non solo sulla proposta ma soprattutto per una "piccola" svista relativa alla descrizione posta sulle immagini. L'apparato dovrebbe trasformare un semplice foglio di carta "sheet" in uno schermo, grazie a un proiettore, ma per un errore, forse neppure troppo involontario, è stato scritto "shit" parola di tutt'altro significato. Una svista non certo piacevole, sulla quale sono "scivolati" gli ideatori sebbene, si dice, che calpestarla porti fortuna.