SottomarinoIl segreto nelle tecnologie militari è un imperativ. La tecnologia alla base dei sottomarini è un dogma assoluto e inviolabile.

Sebbene i primi embrionali tentativi di sviluppare un mezzo in grado di operare principalmente sott'acqua fossero databili intorno alla fine del 1600, i primi mezzi in grado di avvicinarsi al moderno concetto sottomarino iniziano a comparire sul finire dell'ottocento per entrare in scena in modo abbastanza incisivo durante il primo conflitto mondiale.
Nel corso della seconda guerra mondiale tuttavia questo mezzo assume un ruolo di primaria importanza nel conflitto.
Le moderne tecnologie e gli sviluppi scientifici contribuirono in modo determinante a far compiere dei veri propri balzi in avanti a questo particolare mezzo.
Ma solo durante il lungo periodo della guerra fredda il sottomarino si trasorma ie mostra tutta la propria forza i due fronti contrapposti sviluppano vere e proprie fortezze sottomarine. Sommergibili così grandi e potenti da riuscire da soli a distruggere il mondo.
Tecnologie sofisticatissime sono entratie in scena per cercare di rendere sempre più efficienti e "invisibili" questi particolari mezzi agli occhi del nemico.
Soluzioni tecniche così complesse e raffinate che diversamente da altre soluzioni adottate in ambito militare sono arrivate con molto ritardo alla conoscenza dell'opinione pubblica.
Soluzioni e tecnologie che sono riuscite a rimanere segrete grazie anche alla difficoltà di "cattuare" queste speciali navi.
Grazie ad un film, "caccia a ottobre rosso" del 1990, tratto dal romanzo di Tom Clancy, il grande pubblico venne a conoscenza della propulsione "magnetico dinamica" un'idea, una soluzione probabilmente già abbandonata dal mondo militare ma che tuttavia affondava le sue radici in ricerche e studi condotti molti anni prima (una ventina) e che permise a Hannes Alfvén di ricevere il premio Nobel.
Non sappiamo quanto questa tecnologia sia stata davvero presa in considerazione dai militari, è certo tuttavia che ad interessarsi per lungo tempo a questa materia siano stati francesi e giapponesi.
Uno degli elementi importanti, oltre alla riduzione del rumore, prodotto dai motori o dall'avanzamento, per un sottomarino è sicuramente la velocità. Un parametro questo che non rende questi mezzi primi della classe.
Il muoversi in un fluido, denso come l'acqua non permette di raggiungere velocità considerevoli. Tuttavia sembra che le cose possano cambiare, un gruppo di ricercatori cinesi della Harbin Institute of Technology sta cercando di sviluppare una tecnologia che potrebbe consentire di raggiungere velocità di tutto rispetto, più prossime a quelle di un missile che non a un comune mezzo di trasporto.
Il segreto di questa nuova tecnologia risiede nella "super cavitazione" ovvero sfruttando in manirra "positiva" il fenomeno della cavitazione ovvero della formazione di zone di vapore all'interno di un fluido. Iin questa maniera gestendo le zone di vapore si potrebbe ridurrebbe di molto la resistenza di avanzamento del sottomarino.
Una tecnologia già sviluppata dai ricercatori sovietici durante la guerra fredda che riuscirono a produrre i "Shkval" siluri a super cavitazione in grado di raggiungere i 370 km l'ora sebbene per brevi distanze comprese tra 10:15 kilometri.
Un altro problema incontrato dai ricercatori russi era all'impossibilità di comandare o far cambia rotta ai siluri una volta lanciati.
Problemi non da poco, ai quali si aggiunge l'enorme differenza di volume fra un siluro e sottomarino, che i ricercatori cinesi dovranno in qualche modo superare.
Secondo il professor Li Fengchen il gruppo di ricerca avrebbe trovato una soluzione al problema della variazione di rotta.
L'idea consisterebbe nel creare una specie di membrana liquida intorno al sottomarino e quindi una volta entrati super cavitazione modificando le caratteristiche della membrana stessa per avere un controllo sulla direzionalità del sottomarino.
Nonostante sia coperto dal segreto militare, visto il grande interesse e le grandi aspettative e questi ripongono in questa tecnologia, è chiaro che ancora vi sono molti aspetti da indagare risolvere. Primo fra tutti creare e mantenere una membrana fluida intorno ad un sottomarino che ha dimensioni considerevoli.