Monna Lisa del XX secoloUn'ignota ragazza afghana divenne celebre grazie ad una fotografia scattata da Steve McCurry nel 1984.

Parlammo di questo scatto, dell'incredibile storia che sivilluppava intorno. Da un lato la grande popolarità acquisita da McCurry e dall'altro le mille incognite, le mille domande dello sguardo fiero di questa Monna Lisa dei nostri tempi.
Una storia di sofferenza, una storia simile a quella di molti, moltissimi altri profughi in giro in tutto il pianeta.
Nel 2002 quasi vent'anni dopo il fotografo e National Geographic decisero di scoprire l'identità di questa giovane donna.
Sharbat Gula, questo il suo nome, nel 1984 aveva 12 anni, oggi quella donna torna a far parlare di sé, non tanto per qualche incredibile storia riservatagli dal destino, ma per una piccola vicenda comune a molti disperati che cercano condizioni migliori.
La storia non sarebbe mai arrivata agli onori della cronaca se non fosse per quella celebrità effimera che gli ha donato quella foto e più in particolare la sua successiva identificazione.
Il successo planetario di quegli occhi verdi non sono stati sufficienti a regalare a Gula una vita migliore.
Nelle settimane scorse infatti una sua foto é di nuovo circolata nei canali dell'informazione, ma ben lontana dalla suggestiva immagine della fiera ragazza avvolta in un turbante ruggine.
Il suo volto oggi, più che segnato dal tempo, risulta consumato dalla fatica. L'illuminazione del volto è quella delle lampade al neon di un ufficio di polizia.
La donna infatti è stata accusata dalle autorità pachistane di aver contraffatto un documento di riconoscimento, una carta d'identità ottenuta in modo illegale. Un'azione dettata dalla necessità di cercare di cambiar vita, di integrarsi nella società pakistana.
I profughi afghani fuggiti nel 1979 dal proprio paese dopo l'invasione sovietica si sono rifugiati in molti in Pakistan. Solo una parte sono poi tornati in Afghanistan ma una gran parte è rimasta in Pakistan.
Purtroppo lo status di profugo non consente grandi margini di libertà e molte azioni sono loro precluse, dall'acquisto di una casa all'apertura di un conto corrente e quindi per sfuggire alle miserie di un campo profughi una carta di identità può fare la differenza.
Non abbiamo notizie di come la vicenda si sia sviluppata nei giorni a seguire né se sia arrivato un lieto fine.