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Sono passati più di quarant'anni da quando Hollywood mise in scena una fantastica storia tratta da un'idea di Otto Klement e Jerome Bixby "viaggio allucinante". Nel film si narrava di viaggio all'interno del corpo umano mediante una navicella e del personale che venivano miniaturizzati. Un'idea fantastica che affascino persino Asimov che ne fece un racconto. Il mondo cinematrografico, evidentemente affascinato dall'idea, anche in tempi più recenti ha rivisitato la storia, sceneggiando qualcosa sul tema "salto nel buio".
PillolaLa tecnologia non ha mai raggiunto i livelli descritti dai due film, non è certo riuscita a miniaturizzare o meglio a rimpicciolire oggetti di dimensioni assai più grandi né a ridurre in termini minuti degli esseri umani, ma è riuscita a produrre circuiti e marchingegni molto piccoli, e molto complessi da potersi avvicinare (grosso modo) all'idea alla base del film. 
È da diverso tempo che si parla di una "pillola" che una volta ingerita viaggiando all'interno dello stomaco e dell'intestino è in grado di trasmettere all'esterno immagini e dati raccolti durante "il viaggio". Una tecnologia non invasiva che consentirebbe di effettuare dei rilevamenti altrimenti ottenibili solamente con metodi invasivi.