irisnotesPer quanto l'introduzione della iPad ha semplificato l'interazione con il computer alcune cose, sembrano restare ad appannaggio di tecnologie antiche.

Prendere appunti, velocemente per quanto si cerchi di soppiantare la penna, o comunque un qualsivoglia strumento di scrittura sembra attività estremamente ardua. Inoltre il trasferire le informazioni e un altro ulteriore passaggio che complica questa "migrazione" alla digitale. Se sul fronte dei disegni erano stati fatti buoni passi con "Inkling" di Wacom, la scrittura sembra rimanere uno scoglio insuperabile almeno finora. IRIS promette di risolvere questo problema grazie ad un innovativo prodotto che in modo non dissimile da Inkling acquisisce informazioni. Finalmente sembra risolto il maggiore ostacolo che si incontra nella trasferimento di scritti a mano su sistemi informatici. Il riconoscimento.
IRISNotes è costituito di due componenti separati, una penna e una periferica di acquisizione grande all'incirca quanto un pacchetto di caramelle. I due elementi funzionano in modo congiunto, mentre la penna dotata di un microchip registra i movimenti della penna grazie ad un giroscopio nell'altra periferica, dotata di una molletta per essere posizionata alla sommità del blocco degli appunti del foglio, elabora e memorizza le informazioni. La penna è dotata di un serbatoio di inchiostro simile a quello delle normali penne a sfera, si può scrivere su un foglio quattro fino alle maggiori dimensioni di un A3 senza riscontrare particolari problemi nella fase di riconoscimento.
L'unica accortezza da avere e quella di "avvertire" l'unità di elaborazione che si sta per cambiare il foglio. Tale operazione avviene mediante un pulsante sistemato sul dispositivo di elaborazione. Tale operazione avverte il dispositivo che si sta iniziando ad utilizzare un nuovo foglio bianco. La mancata comunicazione porterebbe alla sovrapposizione digitale degli appunti e quindi renderebbe inutile il processo di digitalizzazione.
Durante la fase di scrittura, il dispositivo memorizza il testo in forma grafica solo successivamente il software fornito a corredo permetterà la vera e propria operazione di riconoscimento testo (OCR).  Questo approccio consente nella fase di scrittura di realizzare anche schizzi grafici e di segni, ma soprattutto esemplifica l'unità di registrazione memorizzazione riducendo le dimensioni e la potenza di calcolo richiesta.
Terminata quindi la fase di scrittura il ricevitore, che può immagazzinare fino a 100 pagine a quattro, deve trasmettere le informazioni ad un pc dove l'apposito software a corredo provvederà automaticamente al riconoscimento del testo.