Screen shot home museoCiao a tutti! Benvenuti al Museo dei Suoni in pericolo d'estinzione. Fare clic sull'icona per iniziare l'ascolto nostalgico del suono.
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Con queste parole ci accoglie il museo dei suoni in estinzione, un'iniziativa nata a gennaio del 2012 ad opera di Brendan Chilcutt. Una singolare progetto che con un pizzico di nostalgia vuole salvaguardare i suoni tecnologici e vanno via via scomparendo dalla nostra vita, ma che tuttavia l'hanno pesantemente influenzata.
Con una grafica nostalgica di miniature, sia accesso ai suoni corrispondenti. Si va dal fragoroso e uno fonico squillo del Nokia 3210 che ha caratterizzato la telefonia mobile degli anni 90 precursore del più orecchiabile xilofono di Apple, ma come non ricordare il rullio dei combinatori telefonici a disco o il "rumore" dell'assenza di segnale nei televisori a tubo o quel trambusto di bip de vecchi modem 56 K o i ghirigori robotici degli antidiluviani fax e stampanti. Non poteva certo mancare il rumore generato dal loop dei primi CD o lo scrutinio del nastro magnetico degli ormai "fossili" walkman e certo non poteva mancare qualche cenno anni 70-80 nella voce autonoma del grillo parlante (nome originale speak&spell) o il più conosciuto e martellante magna-magna di Pac man o la più recente e "sovietica" melodia del  Tetris targata Gameboy o i fonemi corti e un po’ idioti dell’ovetto Tamagotchi. Nella rassegna non poteva mancare il floppy disk, il il rumore della cassetta Vhs o la musichetta di avvio di Windows 95 o il classico ticchettio della tastiera querty. Ci sono poi alcuni suoni un po' meno familiari alle nostre orecchie, quali ad esempio le voci preregistrate delle cabine a gettone, che sono quelle statunitensi.