orusNegli ultimi anni i musei stanno cercando sempre di più di tenersi al passo coi tempi, intraprendendo iniziative di vario genere.

I grandi musei negli ultimi decenni hanno subito una grande trasformazione passando da semplici vetrine in cui esporre reperti e vestigia del passato, in ambienti interattivi e stimolanti in cui non solo visionare opere d'arte e reperti ma anche divenendo un punto di aggregazione, una fonte di stimolo, di studio e di approfondimento per il visitatore grazie ad una sempre crescente possibilità di interazione.
Le nuove tecnologie digitali hanno dapprima permesso visite virtuali o sguardi estremamente approfonditi e dettagliati ad alcune delle opere che conservavano.
Alla visita quindi virtuale, ma pur sempre trasposizione di quella fisica, si è aggiunto un punto di vista estremamente nuovo ed insolito della fotografia ad alta definizione che ha consentito di visionare l'opera con un dettaglio impensabile anche durante la visita reale.
Un processo che ha portato alla realizzazione di app ed altre soluzioni software per avvicinare e coinvolgere sempre di più il visitatore all'opera e al periodo storico in esame.
Gallerie fotografiche, disponibili gratuitamente e "licenze" d'uso più permissive hanno cominciato a divenire sempre più comuni nei grandi musei mondiali.
Un interesse verso le tecnologie digitali e i cambiamenti sociali che sembra essere ripagato dal crescente numero di visite che i grandi musei registrano annualmente.
Dopo il caso dello Smithsonian Institute che ha reso disponibile coppie tridimensionali stampabili anche il celebre British Museum ha deciso di rendere disponibili alcune celebri reperti della sua collezione.
14 reperti che spaziano dalla civiltà egizia a quella precolombiana, dal ritratto di Giulio Cesare ad Hoa Hakananai'a.