Circa quattro anni fa la Lytro era una piccola e sconosciuta start up californiana finanziata dall'Università di Stanford. Oggi qualcosa è cambiato.
Il giovane Ren Ng, fondatore della Lytro ha fermamente creduto nel progetto nonostante, dopo i primi annunci, molte critiche ed osservazioni negative venissero mosse nei confronti di quella che poi sarebbe divenuta il primo modello di fotocamera realizzato dalla neonata azienda.
La Light Field Camera si guadagnò tuttavia l'attenzione dei più importanti osservatori nel mondo della fotografia.
L'insolita forma e la particolare tecnologia hanno da subito attirato l'attenzione, tuttavia la risoluzione e il prezzo non ne hanno consentito una larga diffusione.
L'idea comunque di poter modificare il punto di messa a fuoco dopo lo scatto ha solleticato la fantasia e l'immaginazione di molti.
Lytro ha continuato il lavoro di ricerca e miglioramento aggiornando continuamente il firmware per offrire i migliori risultati e cercare di guadagnarsi sempre più le simpatie del pubblico.
Quell'idea iniziale, quell'approccio sicuramente non nuovo, ma rivoluzionario ha fatto sì che il giovane Ren divenisse una specie di star, citato e premiato da varie testate del settore e non, in tutto il mondo.
Forte di questo successo ed evidentemente incurante delle critiche mosse rispetto ai limiti della sua prima creatura ha continuato a sviluppare la propria azienda e la tecnologia grazie anche alle maggiori disponibilità economiche arrivate grazie all'azienda e al successo.
Arriva così sul mercato la secondogenita di Lytro. Una macchina fotografica dall'aspetto più conforme alla tipologia di prodotto, tuttavia dal disegno particolare, ma con prestazioni decisamente migliori rispetto alla precedente.
Illum, va ad affiancare la Light Field Camera, cercando di dimostrare che Lytro non sta facendo un semplice esercizio tecnologico e di stile, ma vuole cambiare il modo di fare fotografia.
Mantenendo quindi la possibilità di cambiare il fuoco e la prospettiva dopo lo scatto, il nuovo modello, mette subito in evidenza una grossa ottica zoom con focale equivalente al pieno formato a una 30-250 mm con un diaframma dall'apertura massima F2.
Nella parte posteriore è presente uno schermo touchscreen da quattro pollici, leggermente inclinato verso l'alto, che consente la visualizzazione ed il controllo dei vari parametri della fotocamera.
Un modulo Wi-Fi e un GPS completano la fotocamera rendendo il prodotto in linea con le analoghe fotocamere presenti sul mercato.
I dettagli relativi al sensore e alla risoluzione non vengono dichiarari.
Una manovra probabilmente commerciale per evitare confronti e paralleli con le macchine "standard" presenti attualmente sul mercato.
Nelle note tecniche non si fa mai il riferimento ai mega pixel ma bensì ai megaray ovvero ai raggi di luce catturati la cui inclinazione è fondamentale in questa tecnologia. L'unico paragone quindi possibile è fra questo modello è quello precedente.
Si passa quindi dagli 11 megaray della precedente versione al 40 dell'attuale.
L'azienda più che puntare ad una guerra pixel, bassa la propria strategia sulla qualità e le potenzialità di questa tecnologia cercando di convincere i fotografi ad investire sulle attrezzature Lytro.
In vendita da luglio, sul sito, la nuova fotocamera ha un prezzo di poco inferiore ai $ 1600.
Difficile definire quanto questa si cifra sia alta o bassa, in assenza di qualsiasi elemento di paragone.
Le macchine fotografiche Lytro sono uniche nel loro genere e l'azienda californiana con questo nuovo modello vorrebbe dimostrare che sono davvero intenzionati a rivoluzionare il mondo della fotografia e non solo a stupire e far parlare di sé.
Per chi non avesse avuto modo di valutare le possibilità offerte dalla tecnologia impiegata da Lytro, può dare un'occhiata a questi esempi, sperimentando on-line il cambio di prospettiva e di messa a fuoco.