Un nuovo motore di ricerca che si inserisce, o cerca di farlo, fra i colossi del settore (Google e Bing), Blekko. Fondato dall'ex-CEO di NewHoo/DMOZ, dopo una gestazione di due anni e 24 milioni di dollari appare in rete. Questo nuovo motore punta su un sistema collaborativo sul tipo di Wikipedia. La caratteristica che lo rende interessante è di basarsi su una catalogazione dei contenuti realizzata quasi interamente a mano, etichettando i singoli siti sulla base di una serie di tag (slashtag) che dovrebbero fornire risultati più mirati e precisi.
Ma le soluzioni innovative non si limitano alla sola indicizzazione, una interfaccia pulita e lineare garantisce un'esperienza di navigazione priva di spam e brutte sorprese. Un algoritmo migliorato e rafforsato dal supporto dei slashtag, dovrebbe visualizzare solo ed esclusivamente i siti web che si occupano dell'argomento cercato eliminando il resto, spam e advertising prima di tutto.
Un'altra, importante differenza da altri motori è il fatto che il nuovo engine ha un vero e proprio decalogo di regole da seguire che includono la natura "aperta" della ricerca web, la cancellazione dai risultati indesiderati, il rispetto totale della privacy degli utenti e la natura "comunitaria" e open degli strumenti di ricerca e dei risultati raccolti.
Gli slashtag consentono migliori e più focalizzate risposte, infatti digitando una parola chiave seguita da "/date" i risultati verranno visualizzati in ordine di data, se inserite "/tech" verranno forniti risultati (a giudizio di Blekko) a contenuto tecnologico, così come inserendo "/humor" otterremo contenuti umoristici rispetto alla parola chiave inserita e così via.
Sono migliaia di slashtag predefiniti e altri si possono aggiungere grazie al contributo utenti, visto che ciascun utente può creare i propri slashtag e condividerli.Una soluzione un po' macchinosa, ma che ha il merito, o dovrebbe averlo, di ridurre i rischi e i difetti della catalogazione automatica, quali ad esempio quelli connessi, alle finte parole chiave, distribuite nelle pagine, ma che scarsa attinenza hanno con il contenuto stesso. E' sicuramente da provare, ancora giovane e con i limiti del caso, non è localizzato (disponibile solo in inglese) ed ancora debole economicamente. Staremo a vedere se riuscirà a svilupparsi e a crescere autonomo senza che i colossi in qualche modo intervengano a distruggerlo o fagogitarlo.