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Nonostante i pianti e le lamentele dell'industria cinematografica, secondo i dati riportati  da  Box Office Mojo, gli introiti del 2013, tenendo conto dell'inflazione, sono superiori a quelli dei primi anni 2000.
E se non bastasse c'è pure il caso di Netflix e Hulu che sebbene distribuscano contenuti legalmente alcuni utenti come quelli australiano, non potendovi accedere per limitazioni imposte sul proprio territorio vi accedono in VPN pagando non solo in servizio per la fruizione dei dei contenuti distribuiti ma sostengono pure i costi della VPN che gli consente di superare i limiti territoriali impostati, divenendo peraltro "pirati".
Insomma come i fatti attestano e in molti affermano, bisogna rivedere i meccanismi di business ed abbandonare l'idea che chiunque acceda contenuti più o meno legali presenti in rete sia solo un taccagno, un pirata ignobile che debba essere perseguito con mezzi repressivi, talvolta esagerati.