OnadaÈ la fine del 1981 quando nelle sale cinematografiche esce un film della premiata coppia Bud Spencer e Terence Hill, "chi trova un amico trova un tesoro"

La storia narra, fra le varie cose, di un soldato giapponese che inconsapevole della fine della guerra continua a combattere per mantenere la posizione e le disposizioni date. Una caricatura simpatica della ferrea volontà nipponica e del forte senso dell'onore.
La storia tuttavia non abbiamo elementi per dire se abbia avuto qualche riferimento alla cronaca, anche  se è molto probabile che la sceneggiatura vi abbia attinto.

È infatti il 1974 quando sui giornali viene riportata la notizia del ritrovamento di Hiroo Onada che per 29 ha continuato a combattere la seconda guerra mondiale. Pochi mesi dopo si darà annuncio di un altro soldato nelle medesime condizioni.

Onoda  appena ventenne, nel 1942' decide di arruolarsi e firma per entrare nell'Armata Imperiale del Giappone. Dopo l'addestramento alla Scuola Nakano, sul finire del 1944 viene inviato sull'Isola di Lubang, nelle Filippine, con il grado di luogotenente nella brigata Sugi.
Gli ordini sono precisi e chiari, ostacolare ad ogni costo l'avanzata degli alleati sull'isola costi quel che costi. Sabotaggi, attacchi, guerriglia tutto è concesso per fermare il nemico. Onada tuttavia dal suo superiore riceve anche un altro ordine che gli  impedisce il suicidio rituale o la resa. Aggiunge anche che in capo a tre o cinque anni a seconda dell'evolvere della situazione torneranno a prenderlo ma in questo lasso di tempo anche con un solo soldato da comandare la lotta deve proseguire. Anche a costo di mangiare noci di cocco bisogna mantenere le posizioni e non arrendersi.Onada, ieri-oggi

Onoda giovane e motivato, prese alla lettera le consegne e nonostante alcuni indizi gli vengano forniti per indicargli che la guerra è finita, non si arrende all'evidenza. Una determinazione e un attenersi agli ordini che lo vedra impegnato in un personale proseguo del confitto per ben 29 anni, trascorsi gran parte nella giungla, mentre gran parte del mondo viveva un periodo di cambia mentore progresso.
Una paio di mesi dopo l'arrivo sull'isola gli alleati fecero un massicio attacco che costrinse i giapponesi alla ritirata nella giungla e a una battaglia con azioni di guerriglia. Onada, isolato dal resto del battaglione si trova al comando di altri tre soldati. Il caporale Shoichi Shimada, e i  soldati semplici Kinshichi Kozuka e Yuichi Akatsu.

Razioni di riso, noci di cocco e banane verdi sono la dieta prevalente in questi anni di isolamento. Di tanto in tanto i quattro uccidono una mucca di qualche contadino locale per integrare nella loro dieta proteine. Durante una di queste azioni i quattro trovano un primo biglietto, di una lunga serie, che li avverte che la guerra e finita e li esorta a uscire allo scoperto.
Il gruppetto dopo un'attenta analisi decide che si tratta di una trappola, di propaganda per cercare di stanarli e catturarli.
La guerriglia prosegue Onada più determinato che mai continua le sue azioni di guerriglia e nonostante i volantini, quotidiani locali e giapponesi, lettere di parenti e fotografie, nullo lo persuade e tutti gli abitanti dell'isola vengono visti come spie che cospirano con il nemico.  Una battaglia che porterà al ferimento e l'uccisione di vari innocenti.

Nel settembre del 1949 stanco di quella vita e probabilmente con i dubbi insinuati dal volantinaggio, il soldato semplice Akatsu  decide di abbandonare la formazione. A un anno di distanza Onada e gli altri due trovano una lettera di Akutsu che li informa che la guerra è davvero finita e che uscendo dalla giungla è stato accolto pacificamente. impavido, Onada intravede nel messaggio l'ennesimo tentativo nemico per stanarlo e catturarlo. L'episodio preoccupa Onada che lo spinge a usare maggiore cautela e attenzione nei suoi spostamenti.
Durante una spedizione di ricerca e soccorso organizzata per recuperare i tre sventurati, nei pressi di Gontin, il caporale Shimada rimane ucciso in uno scontro a fuoco ingaggiato dal trio che ritiene che i soccorritori siano in realtà nemici venuti a stanarli. È il 1954
 
Ormai della brigata Sugi non resta più molto, Onada comandante e Kozuka sottoposto. Gli anni trascorrono e la vita prosegue con la magra dieta e le solite azioni di sopravvivenza hai danni del bestime locale. Una attività che costrinse le autorità ad impiegare l'esercito nel tentativo di trovare l'ormai improbabile brigata. Ma i risultati non furono affatto incoraggianti.
Di tanto in tanto alle attività di approvvigionamento cibo i due alternano azioni di guerriglia e dimostrative. Nel corso di una incursione per distruggere il raccolto dei contadini locali e fiaccare quindi le scorte di cibo nemiche, la coppia di guerriglieri si imbatte in una pattuglia della polizia filippina che apre il fuoco. È ottobre del 1972 e nello scontro resta vittima Kozuka. Onada continuerà la sua guerra ancora per un anno e mezzo in piena solitudine, sempre nascosto nella giungla.

Lo scontro a fuoco e la vittima finiscono nelle pagine dei giornali giapponesi, la storia di Onada viene raccontata sui media , uno studente universitario, Norio Suzuki, si appassiona alla storia e decide di partire per le Filippine eri tracciare il luogotenente Onada.
Suzuki nel 1974 localizza Onada, conquista la sua fiducia e scatta una foto insieme, quindi convince l'inarrestabile guerriero  a incontrarlo nuovamente in un giorno e un luogo prestabilito.
All'incontro si presenterà con maggiore Taniguchi, ex superiore di Onoda che ormai si è congedato e che Sozuki è andato a prendere in giappone. Onada si presenta all'incontro con il poco che gli resta della divisa, con la spada un fucile Arisaka 99, diverse granate e 500 proiettili. La resa

Il superiore gli ordina l'immediata cessazione di qualsiasi attività bellica, sollevandolo da ogni impegno preso nei confronti dell'imperatore e del paese. Dopo una reazione rifiuto trattenuto nell'accettare il nuovo stato delle cose, Onada disarmò il fucile consegnandolo, quindi un pianto liberatorio concluse quei 29 anni nella giungla.
Ferdinand Marcos, presidente delle filippine decise di concedere il perdono per i crimini e le vittime di Onada, considerando le particolari circostanze degli accadimenti e degli ultimi 29 anni trascorsi dal soldato.
Il gruppo di guerriglieri lasciarono dietro di se 30 morti e più di cento feriti oltre a vari danni materiali.

Il rientro in Giappone fu trionfale, accolto come un eroe. Lo stato gli riconobbe lo stipendi dei 29 anni trascorsi difendere la posizione, un compenso che non lo rese certamente ricco, emigrò in Brasile come suo fratello Tishro, a causa delle difficoltà a riambientarsi; nel 1976 si sposò in Sudamerica. Srisse anche un libro "No Surrender: My Thirty-Year War" (Nessuna resa: I miei 30 anni di guerra) in cui racconta di questa sua esperienza e degli anni nella giungla, divenuto un bestseller alla fine del XX secolo.
Museo OnadaNel 1984 torna in Giappone, dove ancora vive, e fonda la scuola per bambini Shizen Juku Onoda (Scuola Naturale Onoda) dove insegnare ai bambini come sopravvivere nella natura selvaggia. Nel 1996 ritorna a Lubang, donando oltre 10.000 dollari a una scuola elementare.