FotocameraMolti soprattutto i più giovani sono indotti a pensare che il "digitale" sia qualcosa di sempre esistito, gli altri talvolta sottovalutano l'onda lunga che ha trasportato fino a noi alcuni prodotti, fino ad invaderne le nostre esistenze. Internet, il computer, i microprocessori e tanto altro affondano le loro radici in tempi lontani quando la maggior parte delle persone neppure immaginava cosa alcune ricerche, alcune persone stessero combinando nei propri laboratori, nei centri di ricerca, dove caparbiamente si provava e riprovava la validità di certe idee, di certi pensieri, di certe intuizioni, spesso visionari e avveniristici.
Nel 1957 Russell Kirsch trasformò una fotografia del figlio in un file attraverso un prototipo di scanner d'immagine, ma di mmagini acquisite direttamente da una scena non se ne parla.
Siamo agli inizi 70 del secolo scorso, l'elettronica fa' grossi passi in avanti, la ricerca è in pieno fermento. E' il 1972 quando la Texas Instruments brevetta un progetto di macchina fotografica senza pellicola, utilizzando però alcuni componenti analogici.
In questi stessi anni un giovane ingegnere in servizio presso la Kodak comincia a meditare su un'idea davvero innovativa, estremamente rivoluzionaria e se vogliamo controtendenza per l'azienda per cui lavora (ricordiamo Kodak è stata una delle più grandi aziende produttrici di pellicole fotografiche). Il progetto su cui si sta concentrando è quello di realizzare una fotocamera digitale. Nel 1975 Steven J. Sasson può finalmente mostrare la sua creatura.
Pesava poco meno di quattro chili, aveva la dimensione di un tostapane e produceva un’immagine di 0,01 megapixel, che in un tempo di 23 secondi veniva registrata su cassetta.
La macchina fotografica era costruita con elettronica a stato solido, (in quel periodo erano ancora poco diffusi i componenti al silicio, mentre erano abbondantissime le valvole) come pure l'"imager". Un sensore elettronico conosciuto come un dispositivo ad accoppiamento di carica (CCD), che raccoglie le informazioni ottico-luminose provenienti dall'ambiennte.