Toshiba T1110Siamo ormai abituati al concetto di "mobile" con smathphone e tablet tanto che si comincia a vedere come obsoleti i vari computer portatili.

Tuttavia non è sempre stato così.
Correva l'anno 1985 quando un'azienda, Toshiba, divenne simbolo stesso e punto di riferimento per il mercato portatile.
In quegli anni vari tentativi erano stati fatti per cercare di rendere il pc portatile. Le soluzioni erano varie, c'era chi aveva abbandonato l'idea di mettere delle batterie a bordo introducendo il concetto di "trasportabile", dispositivi più o meno grandi mutuati dall'elettronica di un pc desktop che incorporavano piccoli monitor CRT, una soluzione facile ma non certo maneggevole. I più audaci si spingevano a creare soluzioni più simili al concetto attuale di portatile inserendo piccoli schermi, spesso LCD, spesso neppure a matrice di punti, nei loro dispositivi.
Prodotti simili a questi comparivano sul mercato, la penetrazione era davvero limitata ed i costi estremamente alti.
Solo alcune grandi aziende o organizzazioni governative potevano permettersi l'uso di questi dispositivi spesso progettati specificatamente su richiesta del cliente.
Toshiba finalmente nel l'autunno del 1985 (secondo alcune fonti ll'anno è il 1986, confondendo l'anno di fabbricazione con la grande diffusione e successo) riuscì a produrre un portatile il cui concetto e configurazione è molto simile a quella degli odierni portatili.
Il Toshiba T1100 fu una vera rivoluzione, un passo in avanti rispetto a tutti gli altri concorrenti.
Con il suo processore 80C88, una variante derivata dal più celebre Intel 8088 abbracciò una filosofia completamente nuova, ovvero usare componentistica derivata direttamente dal mondo dei pc desktop seppure rivisitata allo scopo.
256 kB di RAM, espandibili a 640 Kb e 4,77 MHz di clock rendevano, il piccolo computer concorrenziale con le macchine più grandi da scrivania.
Equipaggiato con un monitor display LCD monocromatico con una risoluzione di 640 × 200 era munito di un solo lettore floppy da 3,5 pollici della capacità di 720 kB.
Nessun hard disc a bordo, funzionante con Microsoft DOS 2.11, aveva un'autonomia di otto ore ed un peso di 4100g, peso dato quasi interamente dalla batteria. Una funzione integrata in questa macchina era davvero avveniristica. Glli ingegneri dellaToshiba avevano previsto il "resume" ovvero la possibilità di mettere stand-by la macchina evitando così di dover ricaricare ogni volta il DOS.
Il prezzo di 4000 dollari lo rendeva economico ed appetibile anche ad un mercato meno specialistico e settoriale di quello in cui fino ad ora i portatili avevano trovato impiego. Un successo che a dicembre del 1985 permise di superare le 10.000 unità.
Un successo inatteso e che portò Toshiba per diversi anni ad essere punto di riferimento nel mondo dei portatili.
Caratteristiche e prezzi che sembrano estremamente lontani rispetto a quello che oggi è il mercato, ma bisogna tener conto che all'epoca questi risultati erano di grande rispetto, come oggi sono i prodotti di punta di Apple o altre aziende.
L'anno successivo Toshiba, forte di questo successo e ormai determinata a perseguire la strada "portatile" presentò al mercato qualcosa di ancor più rivoluzionario. Il T3100 che integrava un hard disk. I passi evolutivi successivi procederanno quasi in contemporanea col mondo desktop integrando man mano nuove periferiche nuovi device, rendendo queste unità portatili sempre più accessibili ed accessoriate.
Un mercato quello dei portatili in continua crescita e che negli ultimi anni ha sempre più soppiantato i computer desktop grazie schermi ad alta risoluzione, alla possibilità di interazione mediante touchscreen e a potenze sempre crescenti, oltre al design estremamente accattivanti.
Buon compleanno quindi Toshiba T 1101 primo computer portatile (almeno secondo gli attuali criteri).