physical-storage-vs-digital-storage-0È da vari anni che si parla di risorse distribuite, di terminali più o meno “stupidi” (thin client) o altri concetti simili che vedono tutto spostato sulla rete. Google, forse la più conosciuta tra le realtà, che ha seriamente investito in questo, ma tanti altri hanno e stanno perorando la causa dello spostamento delle risorse e servizi e dell’elaborazione in rete, il cloud-“qualcosa” (cloud-storage, cloud computing, cload-backup,  ect). Cloud ovvero nuvola in inglese. Il perché della scelta di un simile termine deriva dal fatto che nelle rappresentazioni grafiche delle reti, internet viene raffigurato come un nuvoletta.

Un processo e una filosofia che ha visto coinvolti vari attori del panorama informatico, piccoli e meno piccoli. Un giro di affari che ha attirato varie aziende e che ora grazie alla Apple sta facendo diventare di massa il concetto di cloud (nello specifico cloud storage-backup)Se la famigerata “i” prefisso, sta sdoganando alle masse la filosofia cloud (iCloud), altri servizi e fornitori erano già presenti in rete per soddisfare le esigenze di grandi e piccole aziende e negli ultimi tempi anche quelle dei privati. Google, Amazon e tanti altri, di cui parleremo prossimamente, sono impegnati nella "nuvola".

Un’immagine vale più di mille parole e questo lo sanno bene i pubblicitari  e i responsabili dell’area vendite.

In un’immagine si possono condensare concetti che altrimenti richiederebbero righe e righe di scritto e una certa attenzione nella lettura. Così ci avvaliamo di una immagine creata dai pubblicitari della Mozy, un’azienda di cloud-storage che nei suoi 6000 e passa pixel di altezza di una immagine riassume la crescente necessità di spazio di archiviazione e contemporaneamente mostra come sia cambiato rapidamente il mondo in questi ultimi anni.Un’immagine insomma per far capire come il mercato “cloud” con o senza la “i” sia in rapida crescita.